Manca poco alle festività e per molti pensionati si avvicina il momento di ricevere un aiutino in più. Stiamo parlando del Bonus Tredicesima, una manna dal cielo che arriva giusto in tempo per le spese natalizie. Vediamo chi ne ha diritto e come fare per ottenerlo.
Quando dicembre si colora di luci e le vetrine si vestono a festa, molti pensionati guardano alla propria busta paga auspicando qualcosa in più. C’è qualcosa che potrebbe fare la differenza: il Bonus Tredicesima.
Questo aiuto non è da confondere con l’extra di 100 euro dato ai lavoratori dipendenti sotto il governo in carica. Ma bando alle ciance, scopriamo chi può godere di questa piccola gratifica e quali passi bisogna seguire per averla.
Chi può mettere le mani sul Bonus Tredicesima?
Frutto della legge finanziaria targata Berlusconi nel 2001, il Bonus Tredicesima è un toccasana per le pensioni più esigue. Oggi quel bonus è di 154,94 euro e viene versato insieme alla tredicesima di dicembre. Un dettaglio per niente trascurabile è che questa cifra è amica del portafogli: non si deve dichiarare ai fini delle tasse né entra nel calcolo dell’Isee.
Il però sta nel fatto che non tutti gli anzianotti possono accedervi. Questa manna spetta a chi ha una pensione dell’assicurazione generale obbligatoria o di altre forme equipollenti. Chi percepisce invece pensioni di invalidità o assegni sociali dovrà cercare altrove.
Non tutti i pensionati sono uguali davanti al Bonus
Per entrare nel club esclusivo del bonus ci sono delle regole di reddito da rispettare. Se nel 2024 un pensionato non supera i 7.781,93 euro di reddito annuo, può festeggiare perché quel bonus è suo. Se si sta seduti tra i 7.781,93 e i 7.936,87 euro, allora ci si accaparra una parte proporzionata a quanto si va oltre la soglia minima.
Non finisce qui: si fa il conto di tutto ciò che entra in tasca al pensionato, che non deve oltrepassare una volta e mezza il trattamento minimo annuo, calcolato per il 2024 in 10.990,98 euro. Se il pensionato ha anelli al dito, il suo guadagno individuale non deve eccedere gli 11.672,89 euro e il reddito del tandem coniugale non deve valicare i 23.345,78 euro.
Chi raggiunge i requisiti ottiene il bonus senza fare una piega: arriva diretto con la pensione. Se invece c’è stato un pasticcio e il bonus non compare, si può andare su internet e sistemare le cose con l’INPS. Per chi fa fatica con mouse e tastiera, i patronati sono lì per dare una mano e spiegare come riempire i moduli.
Insomma, il Bonus Tredicesima è un’opportunità per avere un aiuto nell’affrontare le spese festaiole. È fondamentale che i pensionati si tengano informati su come mettere le mani su questo bonus per passare un Natale più agiato, senza pensieri per il portafoglio.
“La vera misura dell’umanità è data principalmente dalla considerazione e dal trattamento delle persone anziane”, una riflessione che ci riporta all’importanza di garantire sostegno e dignità a chi ha trascorso una vita intera a lavorare. Il Bonus Tredicesima si inserisce in questo contesto come una boccata d’aria fresca per molti pensionati italiani, soprattutto in un periodo dell’anno così carico di spese e attese come il Natale.
Nonostante l’importo possa sembrare modesto, per molti rappresenta un aiuto concreto, un segno tangibile di quella solidarietà sociale fondamentale in una comunità che rispetta i propri anziani. La procedura automatica di erogazione da parte dell’INPS dimostra un’attenzione verso la semplificazione burocratica, ma è fondamentale che l’informazione arrivi chiara e accessibile a tutti, per evitare che qualcuno possa rimanere escluso da questo beneficio.
Il Natale è tempo di generosità e il Bonus Tredicesima si configura come un gesto di vicinanza dell’amministrazione pubblica ai suoi cittadini più anziani, un piccolo ma significativo contributo per garantire a tutti un sereno periodo festivo.